L’azienda produce visori per la realtà aumentata. La multinazionale contestava la denominazione stessa dell’impresa.

Chi l’avrebbe mai detto, che l’Italia avrebbe battuto la California, che il colosso di Google, avrebbe perso la battaglia legale contro la start up modenese chiamata “Glass up“, la quale aveva messo a punto degli occhiali hi-tech di ultimissima generazione.Questi fantomatici “glass”, permettono di leggere attraverso lenti speciali, breaking news, testi di messaggi ricevuti ed informazioni su strade e musei, il tutto attraverso la realtà aumentata.

Google deve arrendersi al volere di Glass UP 1

Google era anch’essa al lavoro su “glass” ad realtà aumentata, ma i ragazzi della start up modenese, la GlassUp, lo avevano già realizzato. Il tuttora scatenato l’ira del big mountain view, Google, che aveva chiesto di cambiarne il nome e davanti al rifiuto, si è rivolto all’ufficio marchi e brevetti, iniziando così una battaglia legale.

Dopo 5 anni di battaglie legali, durante i quali i rispettivi avvocati hanno dettato le proprie ragioni, alla fine a spuntarla, sono stati Francesco Giantorsio, Gianluigi Tregnaghi – il più grande esperto di realtà aumentata in Italia – e Andrea Tellatin, e la loro azienda, Glass Up. Il loro progetto che può ad oggi essere considerato un vero e proprio gioiello della tecnologia, della passione e del talento Made in Italy.

La notevole crescita aziendale aveva già registrato la positiva chiusura della campagna di crowdfunding con 250mila euro raccolti.

Poi l’accettazione da parte degli uffici della Commissione Europea della richiesta fondi tramite bando SME-2 Instruments Horizon 2020, a cui l’azienda aveva presentato un progetto incentrato sulla rivisitazione sportiva della tecnologia ottica già sviluppata per i GlassUp UNO. La domanda è stata valutata positivamente dalla Commissione che ha assegnato un investimento per un milione di euro.

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