La nuova iniziativa di ricerca dell’azienda affronterà i pregiudizi radicati nell’AI!

Il concetto predominante è che nemmeno l’intelligenza artificiale è libera dai pregiudizi. Per ogni interessante opportunità promessa dall’ AI, c’è un potenziale svantaggio che rappresenta la sua immagine speculare. Il timore di Google è che questa nuova tecnologia, la quale permetterà agli utenti di prendere decisioni più intelligenti, potrebbe alimentare le preclusioni della società. Sogniamo un mondo in cui la tecnologia ci libererà dal lavoro, ma se ne dovessero beneficiare solo i ricchi, a dispetto dei poveri?

Google AI – Un futuro tecnologico più accessibile

Google vuole rendere l’intelligenza artificiale facilmente accessibile e priva di pregiudizi 1

Questi sono gli errori che la casa di Mountain View vuole evitare, attraverso la realizzazione di un nuovo progetto che possa affrontare queste problematiche. Parliamo di PAIR (People + AI Research), un’equipe di ricercatori che mira allo studio ed alla riprogettazione delle modalità con le quali le persone interagiscono con i sistemi di AI, al fine di garantire benefici a tutti, indistintamente.

L’ AI COME STRUMENTO PER TUTTI

E’ un obiettivo ambizioso, c’è da ammetterlo. L’azienda americana ha dichiarato che PAIR analizzerà diversi errori che si manifesteranno quando gli utenti chiederanno aiuto all’intelligenza artificiale (sia in ambito consumer che professional). Da queste attente analisi seguiranno attività di miglioramento della tecnologia, in modo tale che questa non sarà solo più facile da utilizzare, ma anche più equa nella sua attività.

E’ stato già visto, infatti, che i pregiudizi della società spesso vengano manifestati anche dall’intelligenza artificiale. Ed ecco, ad esempio, che il software di riconoscimento facciale non funzioni con gli utenti dalla carnagione chiara, o che il programma di elaborazione vocale parta dal presupposto che i dottori sono tutti uomini e che le infermiere tutte donne.

Il PAIR, a tal proposito, ha già annunciato due strumenti open-source, Facets Overview e Facets Dive, i quali permetteranno ai programmatori di esaminare il cervello dell’AI con estrema accuratezza, in modo da ricercare errori con maggiore velocità.

Google si sta dimostrando davvero attenta verso le problematiche del prossimo futuro. Sogna un mondo più semplice grazie all’intelligenza artificiale e, sicuramente, più giusto!

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