Per quanto possa andare avanti nelle tecnologie o nel design, il mercato degli smartphone sembra arrivato a saturazione. L’idea del rapporto scocca-display ridotto al minimo ha cambiato un po’, almeno nel design e nella funzionalità, gli smartphone moderni, ma nel concetto è cambiato poco. Huawei invece ha voluto distinguersi anche presentando un device che nella sostanza è simile agli altri, ma qui c’è qualcosa di diverso, cioè l’intelligenza artificiale.

Intelligenza Artificiale: il cavallo di battaglia di Mate 10 Pro può cambiare gli smartphone? 1

In realtà un chip dedicato per l’intelligenza artificiale non fa il suo debutto su Huawei Mate 10 Pro, infatti la casa cinese lo aveva già integrato per vie traverse su l’Honor Magic, che però non è arrivato alle nostre latitudini, quindi, almeno per noi, questo è il primo smartphone con questo tipo di tecnologia.

Parliamo però della pratica, il chip che si occupa di gestire questa intelligenza è integrato nel nuovissimo Kirin 970 e si chiama NPU (Neural-Network-Processing Unit) e nell’uso quotidiano questa funzione si manifesta in due ambiti per ora (Huawei ha reso disponibili gli API agli sviluppatori) che sono la fotocamera e la traduzione dei testi.

Nell’ambito della fotocamera la NPU si manifesta riconoscendo la scena che stiamo inquadrando, infatti quando puntiamo la camera del Mate 10 Pro su diversi tipi di soggetti, il device sarà sempre in grado di riconoscere il soggetto e quindi calibrare i settaggi della fotocamera di conseguenza. Visto che l’utilizzo principale di una fotocamera è il punta e scatta, il fatto che il telefono riconosce la scena e si calibra da solo è un vantaggio non da poco.

Intelligenza Artificiale: il cavallo di battaglia di Mate 10 Pro può cambiare gli smartphone? 2

Il nuovo chip, però, da il suo meglio nella traduzione dei testi e non solo. Infatti grazie all’applicazione Microsoft Translator, ovviamente modificata appositamente per questo Mate 10 Pro, le potenzialità sono altissime. L’intelligenza artificiale riesce infatti a tradurre istantaneamente, e anche offline, non solo testi che noi scriviamo o a cui noi facciamo una foto, ma anche semplicemente parlando il chip NPU riesce a tradurre quello che stiamo dicendo con una velocità e una precisione impressionanti.

Questi due sono gli ambiti dove il chip NPU si manifesta in modo diretto, in realtà l’intelligenza artificiale riesce a cucirci lo smartphone addosso, infatti analizzando le nostre abitudini e le app che usiamo nel quotidiano riuscendo anche a proporci contenuti in base alle nostre esigenze.

Questa analisi della nostra vita quotidiana permetterà al Mate 10 Pro di essere anche molto più efficiente dal punto di vista prestazionale ed energetico. A quanto dice Huawei le prestazioni verrebbero aumentate fino a 25% e l’efficienza energetica di addirittura il 50%.

Quindi, soprattutto nel lungo periodo, questo chip NPU può rendere il nostro device sempre reattivo e sempre funzionale alle nostre esigenze. Non sappiamo se questo si tradurrà in una vera a propria piccola rivoluzione nel mondo degli smartphone, ma è sicuramente una delle più interessanti funzioni integrate in questi ultimi anni.

Solo il tempo ci dirà se Huawei avrà cambiato il modo di intendere lo smartphone o meno, per ora le premesse sono interessanti, basterà attendere e vedere se anche gli sviluppi di questa tecnologia saranno altrettanto interessanti.

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